Guardavo fuori dalla finestra dell'ambulatorio, il cielo era di un azzurro emozionante, mentre l'oncologo mi spiegava i dettagli della chemio che avrei iniziato il giorno successivo... e pensavo a come fosse possibile un cielo di un azzurro simile in una giornata così grigia per me...

martedì 23 settembre 2014

...Lo chiamo per nome ....





Il cancro fa paura.
Inutile negarlo.
Per questo, forse, sembra ancora più terrificante se lo si chiama
semplicemente
cancro.
In questo anno molti si sono rivolti a me definendolo
"bestiaccia", "bastardo", "mostro" 
e questo, lo riconosco ,  mi ha sempre dato un
leggero fastidio.
un discreto fastidio.
Il cancro non è un alieno, è un cancro, il "mio" cancro, definito K o CA 
nelle prescrizioni mediche.
E' un qualcosa di indisciplinato, che è impazzito 
e si comporta come cavolo gli pare, in silenzio, e
quindi indisturbato può fare i propri comodi.

E' una parte del mio corpo che sembra  
prediligere   l'anarchia , 
disobbedendo alle generali  regole di comportamento
di tutte le altre cellule.
E quindi è il " mio" cancro
contro il quale ho combattuto 
e sto combattendo la mia battaglia
perchè non ritorni.
E, chiamiamolo per nome, per quanto brutto e terribile,
almeno so con chi ho a che fare

giovedì 18 settembre 2014

... la prima chemio ....un anno fa... tranquilla e disperata.....



Era esattamente un anno fa , 18 settembre 2013
quando ho fatto la prima chemio.
Credo che 
insieme a  tutte le altre date che scandiscono 
questo anno passato 
non la scorderò mai.
Era una calda giornata di settembre
e io ero tranquilla e disperata nello stesso tempo.
Si può essere tranquilla e disperata?
Se hai il cancro . sì.
Io , sì.
Ero tranquilla perchè il giorno prima avevo
avuto il colloquio con l'oncologo del DH  il dott. S.
che,  rispondendo alla domanda, 
banale e assurda fatta in quell'occasione, 
ma che probabilmente 
si sentirà chiedere spesso,  
mi aveva dato una risposta che 
mi aveva in qualche modo tranquillizzato e rasserenato.
Una frase semplice che mi è rimasta impressa 
per tutti i sei mesi di chemio terapia che ho fatto.
Ma....
ero consapevole che stavo iniziando una battaglia
contro una parte di me , 
che mi stava distruggendo, che mi
era diventata nemica
ed avevo una paura folle, disperazione pura...
Spesso provo sentimenti contrastanti nel limbo 
della malattia.
Ma....
poi ho incontrato lo sguardo dell'infermiera A. che
si occupava dei pazienti della stanza 23
(vedi qui ).
Passate le ore previste per la terapia 
sono tornata a casa 
e tutto sommato ero anche contenta 
perchè non stavo poi così male....
Tempo 3 ore e fino ai 5 giorni successivi
avrei potuto  fare un solco andando avanti e indietro dal letto al bagno...
Ricordi che mi fanno venire ancora la pelle d'oca...
Sicuramente non è stato facile affrontare i sei mesi successivi
, ma ero consapevole che 
la chemioterapia mi avrebbe potuto salvare 
dal cancro .
Ci ho creduto con tutta me stessa
e sono stata graziata dal destino
lo so 

sabato 13 settembre 2014

... Osservare... gli sguardi......




 nel senso di "prestare attenzione".
E' un qualcosa che ho iniziato a fare quando ho incontrato il cancro

Ho osservato lo sguardo fermo dell'oncologa dott.ssa V. che, confermandomi
il primo risultato della biopsia mi ha detto "è un cancro"
e alle mie lacrime ha aggiunto : " cosa piangi? Te lo immaginavi
fosse un cancro, te lo avevo detto che avevo un forte sospetto lo fosse"
Ho incontrato il suo sguardo severo e dentro di me ho giurato 
che mai più avrei pianto davanti ad un medico, seppure 
dovesse dirmi cose terribili
(per fortuna mia non ho più avuto altri incontri con questa dott.ssa)

Ho guardato negli occhi l'oncologo dott.R.mentre mi spiegava, con tanta pazienza, 
ripetendomi le stesse cose più volte, quali terapie avevano deciso , gli effetti collaterali e come contrastarli
Ho visto nei suoi occhi la sicurezza della convinzione di quello 
che mi stava dicendo
e mi sono lasciata condurre fiduciosa in questi mesi di terapie varie,
perchè il suo sguardo, il suo modo di parlare calmo e tranquillo
mi rassicurava.... e mi rassicura ancora...

Ho guardato negli occhi scuri dell'infermiera A. del DH dell'Irst 
il giorno della prima chemio.
Lei avrà letto nei miei la paura e la disperazione
perchè mi ha preso la mano ed ha aspettato qualche minuto, 
dandomi modo di sentirmi "pronta" prima di armeggiare 
con flebo e boccette varie

Ho guardato e guardo negli occhi l'oncologo il dott. S. del DH
che riesce a tranquillizzarmi con le risposte 
alle mie ripetute e assurde domande sul cancro

Ho guardato negli occhi chi, incontrandomi e vedendo 
che portavo la bandana , mi guardava sorridendo , come per essere 
solidale o forse come in qualche modo comunicarmi che 
sapevano quello che stavo passando perchè
è probabile lo avessero vissuto anche loro

Ma ho anche guardato negli occhi, fulminandoli volentieri 
se si potesse farlo con lo sguardo
chi, vedendo che chiaramente la mia malattia era il cancro, 
mi guardava incuriosito magari fissandosi sulla 
benda al braccio che copre il Picc.

Ho guardato negli occhi i miei figli, quando ho spiegato loro 
che avrei dovuto affrontare una difficile e lunga battaglia, 
il cancro, e vorrei riuscire ad insegnargli 
che le difficoltà della vita vanno sempre e comunque
affrontate senza tirarsi indietro. Mai.

Ho guardato e guardo negli occhi le persone che incontro in DH 
per le terapie e, a volte, vi ho visto la preoccupazione, 
la tristezza, la rassegnazione, ma anche la determinazione
a non arrendersi.

Non ho più guardato i miei occhi allo specchio, 
ho paura di quello che potrebbero vedere:
uno sguardo diverso che ancora non riconosco....
lo so devo darmi del tempo... ancora

Annamaria





mercoledì 10 settembre 2014

...... Settembre.... posso ....







Settembre.
E' il mese che mi fa pensare 
a  questo anno passato ( qui )  e a quello che è stato.
Sono qui 
lo posso raccontare e ricordare
Posso avere ancora i brividi nelle braccia 
pensando alle prime 4 infusioni di chemio 
la più terribile
Posso ricordare la prima visita con l'oncologo 
il dottor Erre che pazientemente mi ha ripetuto
credo 7 o 8  volte 
quello che sarebbe stato il mio piano  terapeutico
per combattere questo cancro.
Posso e voglio ricordare.
Non è vero che si dimentica.
Ho visto gli occhi lucidi di chi mi raccontava
dell'esperienza del cancro vissuta 11 anni fa.
E io non voglio dimenticare.
Voglio rimanere ancora per un pò in questo limbo
assieme al pensiero del cancro.
Non chiedetemi il perchè, non saprei spiegarlo.
Ora. Forse un domani potrei.

Stasera ho scritto frasi strane, forse non hanno un senso,
meglio che vada a dormire.

Domattina ho il colloquio con la dott.ssa DP  all'irst...
E buonanotte



lunedì 8 settembre 2014

... un week end in montagna.....







 Alla fine mi sono lasciata convincere
 a trascorrere un  
weekend in montagna.

Sono diversi i motivi per i quali
ero indecisa 
e non ero convinta
ad allontanarmi da casa
anche se solo per 3 giorni.

E' la paura di non riuscire a gestire
quello che può succedermi
essendo lontano dall' irst.

Ok ok lo so , mi è stato detto che 
non mi sarebbe successo nulla, 
che sarei stata solo bene 
allontanandomi da casa e "staccare"
anche   per pochi giorni...

Ma se mi sono lasciata convincere a partire
l'ho fatto anche per mio marito e per i miei figli..
La mia malattia pesa anche su di loro, 
nonostante io abbia sempre cercato di proteggerli
affrontando le difficoltà e i dolori delle terapie
da sola


Arriviamo al confine tra Veneto e Trentino
e ... le vedo!!!
Vedo dal finestrino dell'auto le montagne, maestose , 
imponenti
vedo i boschi verdissimi
con gli alberi fitti fitti
vedo paesini abbarbicati 
alla montagna
vedo
luoghi che mi erano familiari
dove abbiamo trascorso per anni le ferie
in serenità
vedo...vedo... vedo...
e sento un dolore al cuore
troppa emozione 
trattenuta.
Vedo colori e immagini che mi riempiono il cuore
E questo mi basta
per ora.
Voglio vivere questi momenti unici
e voglio che tali rimangano
così voglio ricordarli, 
E , mannaggia, a queste lacrine 
che nascondo 
 dietro gli occhiali da sole in una giornata nuvolosa

Annamaria
 

mercoledì 3 settembre 2014

...Alla velocità di un ... bradipo.....



.
E' così. Inutile negarlo.
Da quando ho fatto la chemioterapia 
il mio cervello si è intorpidito...

Avete presente un bradipo?
Ecco , mi rendo conto che ora sono un bradipo.

 Da quando me ne sono resa conto
ho fatto due p....le  così all'oncologo
che , pazientemente, mi  spiega
 che in questo anno ho fatto 
la chemioterapia 
l'intervento
la radioterapia
e con  tutto questo insieme di cose 
è normale
sentirmi come mi sento ora.
Ci vuole tempo e ritornerò 
al 100% come prima.
Ok.
Mi fido dei miei oncologi
e aspetto ...
Bè in  fondo , avete presente Sid
dell'era glaciale?!
E' fuori di testa ma molto simpatico, no?!

E' capitato anche a voi di sentirvi un bradipo dopo le terapie?!

Annamaria